Come nasce l’idea di avviare un ciclo di giornate di incontro/prevenzione presso il suo laboratorio?

Ritengo che il ruolo di un laboratorio come il nostro debba andare oltre la mera attività di esecuzioni di esami.

Informare le persone è importante, anzi, direi fondamentale. Si parla tanto di prevenzione e farla direttamente in un laboratorio, credo che abbia un senso ulteriore.

Perché partire proprio dal metabolismo?

Perché  attorno al metabolismo ruota  gran parte dello stato di salute dell’individuo.  Il metabolismo racchiude una serie di processi che controllano il modo in cui il nostro corpo crea e utilizza l’energia derivante da ciò che mangiamo.

L’equilibrio del metabolismo è importante per il normale funzionamento di tutto l’organismo. Alterazioni in senso positivo o negativo nella produzione di energia portano ad squilibri che influenzano negativamente   lo stato di salute e benessere generale.

Le malattie metaboliche possono essere legate a una familiarità o svilupparsi durante la vita a causa di uno stile di vita scorretto o di fattori ambientali.  Le malattie metaboliche includono tantissime patologie, dalle malattie del metabolismo dei lipidi (grassi), quali ipercolesterolemie e ipertrigliceridemia

alle malattie del metabolismo degli acidi urici (gotta). Ed ancora, malattie del metabolismo degli zuccheri (carboidrati), come iperglicemie e potenzialmente diabete.

Le malattie metaboliche comprendono anche le malattie legate agli eccessi alimentari (obesità e sovrappeso). Trovo, quindi,  importante partire da queste in  quanto  spesso non presentano sintomi nella prima fase e per questo un controllo medico e le analisi cliniche sono il miglior modo per prevenire ulteriori complicanze.

Secondo lei, attualmente qual è la fascia d’età più a rischio su cui è più importante fare prevenzione?

Fare un’accurata prevenzione è essenziale in tutte le fasi della vita. Se in età giovanile la prevenzione riveste enorme importanza per preservare la salute del corpo in età adulta, soprattutto  mediante screening individualizzati, diventa indispensabile fare prevenzione  nella fascia di età dai 30 ai 65 anni, quando si assiste a un progressivo aumento della prevalenza dei più importanti fattori di rischio per ipertensione arteriosa, dislipidemie, diabete mellito, malattie oncologiche e degenerative.

Identificare i fattori di rischio ed essere consapevoli del proprio stato di salute è il primo passo per proteggere la propria vita e non è solo l’età il fattore discriminante che espone alle malattie quanto la presenza di altre patologie, la familiarità di alcune malattie  e lo stile di vita poco sano.

Le manovre di contenimento della spesa pubblica in ambito sanitario cui assistiamo rendono fondamentali le politiche di prevenzione che  possono offrire una valida strategia, in alternativa a una costosa, spesso tardiva, cura degli individui.

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