Laboratorio San Modestino avvia un percorso dedicato alla salute e al benessere dei cittadini

La data è il 18 ottobre, la location è il noto laboratorio San Modestino, il tema è la nutrizione o meglio il metabolismo, l’esperta del giorno la nutrizionista Giulia Colucci.

Parliamo di metabolismo, questo “sconosciuto”?

Innanzitutto, bisogna chiarire cos’è il metabolismo, perché spesso si fa molta confusione sul tema. Nell’immaginario collettivo il concetto di metabolismo è molto legato solo al dimagrimento.

Convinzione errata: il metabolismo è un insieme di reazioni che avvengono all’interno del nostro organismo, che consente l’utilizzo dei nutrienti, che tradotto significa che ciò introduciamo nel nostro corpo produce energia e da qui partono tutti i processi fisiologici dell’organismo, strettamente connessi al concetto di patologia.

Come facciamo prevenzione?

Fondamentale è, prima di tutto, capire qual è il legame tra alimentazione e determinate patologie. Importante il ruolo, non solo dei medici di base, ma anche dei laboratori che possono fare corretta informazione su test, screening ed esami.

Facendo cosa, preveniamo cosa?

Parlando di metabolismo e andando nello specifico possiamo parlare anche di una sindrome metabolica che è legata al metabolismo.

Che cos’è la sindrome metabolica?

La sindrome metabolica è un insieme di disfunzioni che avviene all’interno del nostro organismo, che possiamo in qualche modo prevenire, eseguendo determinati esami di laboratorio, ad esempio controllando l’insulina, la glicemia, quindi, i picchi glicemici e preveniamo in questo modo il diabete.

Altre patologie diffuse del momento su cui è importante porre attenzione?

 L’obesità e quindi questo si fa correggendo l’alimentazione e lo stile di vita.

Altro?

Le dislipidemie e cioè colesterolo e trigliceridi alti, sono legate a predisposizioni genetiche e fattori di rischio quali stili di vita non appropriati (alimentazione a base di cibi raffinati e grassi idrogenati, abuso di alcool e scarsa attività fisica che provocano insulino-resistenza, obesità e diabete),

questo è un punto molto importante su cui dovremmo battere perché attualmente si osserva un aumento di casi di dislipidemie e quindi un aumento delle patologie cardiovascolari. In questo campo è fondamentale il ruolo dei laboratori nella diagnosi.

Quindi, cosa fare?

Andare a dosare il colesterolo, i trigliceridi, l’omocisteina per prevenire le patologie cardiovascolari, statisticamente in aumento.  Da sottolineare anche il  fenomeno dell’insulino- resistenza, molto importante nella sindrome metabolica, ma non solo. Si tratta di un fattore che, soprattutto nella donna, ad una certa età, interviene anche perché legato a fattori ormonali e di menopausa.

Importante, dunque, anche l’insulino- resistenza?

Assolutamente, si, l’insulino resistenza va scremata, senza ombra di dubbio, se si parla di sindrome metabolica., aggiungo che il fattore X scatenante potrebbe proprio essere l’insulino-resistenza, cioè la scarsa sensibilità delle cellule a questo ormone che impedisce l’assorbimento cellulare del glucosio, condizione che porta ad alti livelli di zuccheri nel sangue dalla quale, poi, metabolicamente discendono le alterazioni anche di tutti gli altri metabolismi, non a caso,  la sindrome metabolica è detta anche sindrome da insulino- resistenza.

In sintesi, quali sono i valori spia?

L’insulina e la glicemia basale ai pazienti che presentano un’alterazione del valore di glicemia a digiuno, può essere praticata una curva da carico orale di glucosio, (definita anche con l’acronimo inglese OGTT) è un test utilizzato per la diagnosi del diabete, cioè per comprendere la capacità di un individuo di tollerare una quantità predefinita di glucosio.

Esiste una dislipidemia tipica della donna in menopausa?

 In circa il 40% delle donne dopo la menopausa si osserva un aumento del LDL-C che, talvolta, si associa a un aumento della trigliceridemia causata dal deficit estrogenico.

I livelli di Vitamina D ed estrogeni nelle donne dopo la menopausa, oltre ad avere effetti sulla salute delle ossa, hanno un impatto anche sui principali fattori di rischio (obesità, pressione alta, iperglicemia) della sindrome metabolica,

Si parla tanto anche di carenza vitamina D, legata a diverse patologie.

Carenza di vitamina D e calcio  sono strettamente connesse all’osteoporosi. Ci sono tanti casi di carenza, probabilmente legati allo stile di vita che è molto cambiato, rispetto a quello di 30/40 anni fa, dove si svolgeva una vita all’aria aperta e all’esposizione solare.

Quindi un corretto screening di calcio e vitamina D possono prevenire l’osteoporosi, patologia che può impattare anche in modo grave nella vita di una persona.

Che altro ruolo svolge la vitamina D?

Una funzione immunomodulatrice, quindi è importante anche per la prevenzione dello sviluppo di malattie autoimmuni.

Poi ci sono i temi di allergie e intolleranze…

Eh si, intolleranze alimentari e allergie ambientali, temi importantissimi perché possono avere ripercussioni su apparato intestinale e generare malattie infiammatorie multisistemiche e multiorgano.

Ma quanto è importante parlarne?

Moltissimo, è il primo step per fare prevenzione.

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